Il mondo dell’esoterismo per Alfred Weysen che ha scoperto lo Zodiaco gigante del Verdon, è un’ immensa conoscenza iniziatica di cui i custodi sarebbero stati i templari. Una ricerca cominciata 30 anni fa nell’Alto-Var, una regione a nord di Nizza.
Dopo avere sedotto i suoi lettori con “L’Ile des Veilleurs” e stupito nel suo secondo libro “Temple du secret et l’Apocalypse”, l’ex-ingegnere di robotica belga ha svelato attraverso le sue mappe e foto a colori le entrate delle gallerie che conducono al tempio, trovato parecchi anni fa a Verdon, e di cui le ricerche sono state molto laboriose e spesso pericolose.
MILLENARISMO:
Alfred Weysen ha visto questo tesoro che l’assilla da così tanto tempo sotto terra? L’ordine dei templari sarebbe partito nel Verdon dopo la perdita definitiva dalla terra Santa? Non ce l’ha detto. Dopo il passaggio di Weysen questa somiglia ad un uomo convinto di essere stato scelto per fare la rivelazione dell’apocalisse di Jean, che afferma citando Goethe “i tempi sono rivelati.”
Così, siamo nella corrente millenarista, quello che annuncia delle perturbazioni mondiali col passaggio verso l’anno 2000 dell’era cristiana dei pesci all’era del acquario. Weysen prende dei rischi, ciascuno e’ libero di credergli o no all’umanita’ della futura era. La cava di pietre onnipresente in una parte del Verdon è piena di iscrizioni strane. Il decriptaggio e’ in parte in sanscrito e l’interpretazione delle mitologie in greco e latino, in funzione dell’orientamento del dipinto di San Celestino trovato nella cappella del Castello di Valcros, Weysen ci rivela questo luogo. Il pericolo maggiore e la convinzione personale sono di natura ecologica. Ne sa qualcosa lui che ha avuto a che fare con i proprietari privati alla protezione del sito. Col passare degli anni ricercatori muniti di picchi e pale hanno assaltato i siti menzionati da Weysen.
IL PIU’ GRANDE LAGO SOTTERRANEO DEL MONDO
In occasione della pubblicazione nel 1972 “des Veilleurs” situato su una collina ad est del ponte dell’ Evescat, tra Jabron ed il ponte del Bourguet, si scoprono le gallerie di Weyse: i luoghi chiamati Reissa, lo Rouissassou e la Treille. Al Reissassou, Weysen dopo avere localizzato una caverna profonda di 20 metri ed alta da 4 a 5 metri, un laboratorio di Tolone ha confermato questa scoperta.
Weysen non si attribuisce questa scoperta da solo, la riconduce secondo lui ai lavori d’idrogeologia del 1970 condotti dal professore Van Nutsen dell’università di Amsterdam. L’acqua contenuta in questo lago sarebbe uno dei segreti primordiali poiche’ sarebbe all’origine della vita. Questa fonte di alta energia si chiama magnéto hydro dynamique (magnetismo idrodinamico). Scoperta dal fisico britannico Michael Faraday (1791-1867), la MHD è lo studio dell’interazione tra i campi magnetici ed i fluidi conduttori.
Secondo Weysen, due ricercatori Jean-Pierre Petit del CNRS ed uno scienziato dell’universita’ di Louvain in Belgio, la stanno studiando in maniera approfondita. Un liquido che fungerebbe anche da combustibile agli ufo, e’ la conclusione di Weysen( “Di ufo, se ne vedono molti qui”). Questo aveva affermato con l’ultima fotografia che mostra una comparsa di una macchia bianca simile ad un scodella che non era presente al momento della messa a fuoco, pubblicata nel libro di Weysen, e che fa riflettere.
LE ORIGINI DELLA RICERCA
Alfred Weysen ha cominciato agli inizi degli anni 60 la sua “ricerca templare” nel Verdon, un inizio che diventò per lui una vera fissazione. Quest’avventura straordinaria, che fece il giro del mondo, comincio’ con il polacco Georges Marcolla che cercava il tesoro dei templari nell’area del castello di Valcros. Marcolla lo comprò nel 1955 e fara’ la sua prima grande scoperta: una pergamena nella biblioteca familiare vecchia di due secoli. Un massone e seguace dell’illuminismo del monaco-botanico Dom Pernety a metà del XVIII secolo, fornirono informazioni sul tesoro che era nascosto nel luogo detto Val-de-Croix nel sud della Francia. Marcolla collaboro’ alle sue ricerche durante molti anni. Weysen abandona la pista di un tesoro (monetario) che il polacco continuò a cercare fino alla sua morte, una dozzina di anni fa. E’ la scoperta di una tavola di un certo René de Draguignan, nella volta del castello di Valcros datato 1715, che lo indusse a prendere un’altra via. L’analisi di questa pittura in un laboratorio scientifico di Bruxelles ha rivelato 300 iscrizioni in latino, invisibili ad occhio nudo. Per Weysen, si trattava di un messaggio su una tavola. La morfologia del santo coniugava in maniera inquietante i confini della zona del Verdon delimitata da Soleils-Trigance-Jabron Bourguet-Robion, Valcros inclusa in questo perimetro.
Il castello oggi.
Il castello come lo ha conosciuto all’inizio Alfred WIEZEN.
“Constatai rapidamente che Valcros-Vaucros si trovava in pieno centro di una regione templare estremamente importante delimitata dalle commende di Comps, di Bras, di Montfort sur Argens, di Riez, Barrême, Aups, ecc. in una regione fertile di abbazie romane: Abbazie di Silvacane, del Thoronet, di San Honorat , di Aiguebelle, lo Celle, di Montmajour, di San Maximin , di Se’nanque, per non citare l’abbazia famosa di San Victor de Marseille e le sue figlie cassianites di Saint Maximin e di Saint Maymes, “Coincidenza che collega così stranamente i leggendari provenzali ai primi albori del cristianesimo in Gallia, ai romani della tavola rotonda (Gli Aliscans di Arles), ai combattimenti contro Sarracini (La Garde Freynet) ed alla ricerca del santo Graal, calice della cena, che ha contenuto il sangue di Cristo, simbolo delle origini del cristianesimo, portato in Gallia da Joseph d’Arimathie in societa’ con le donne sante della città del mare e infine l’esistenza in Provenza ed alla sparizione di una città sacra di alta iniziazione chiamata Aeria scomparsa da oltre 1500 anni e che gli storici provenzali hanno situato un po’ovunque, in particolare nel Vaucluse e Drome per situarla finalmente (strana rievocazione) alla roccia Saint Secret (Plateau di Saint Hilaire).
VALCROS (Gorges du Verdon)
Nel 1915, il sig. Marcolla scopri’ una carta ingiallita nella biblioteca di suo padre in Siberia: “Nella costruzione sotterranea del vecchio castello Valle di La Croix, si trova il tesoro dei templari, va e cerca, il santo e la verità gli mostreranno il cammino”.
Valcros valle di La Croix in provenzale, è un vecchio castello dell’ XI secolo, quasi in rovina con all’interno della volta un grande quadro di St Célestin dipinto da Rene’ de Draguignan nel 1715 ed un’iscrizione “Veritas”. Ne fece l’acquisizione nel 1955. Una rete di sotterranei parte da Valcros in stella.
E’ in realta’ Santo Augustino che appare sulla tavola circondata del bastone e del cuore che splende. Il quadro-messaggio evoca con la morfologia del santo i contorni della zona del Verdon delimitata da Soleils-Trigance, Jabron, Bourguet e Robion, Valcros essendo incluso in questo perimetro. Nove cappelle sono situate sulla circonferenza del suo zodiaco gigante del Verdon, vicino al punto Sublime che è sospeso sulle Gole del Verdon vicino a Trigance, formerebbero l’acronimo TEMPLARII, “templari”:
Saint Trophime,
Saint Étienne,
Saint Maur,
Saint Pierre,
Saint Laurent,
Sainte Anne,
San Rocco,
Santo Jean,
Saint Julien.
L’analisi di questa pittura in un laboratorio scientifico di Bruxelles ha rivelato 300 iscrizioni in latino, invisibile all’occhio nudo. Weysen abbandono’ la traccia di un tesoro (monetario) che il polacco Marcolla continuo’ a cercare fino alla sua morte. Un’iscrizione incisa sulla scogliera vicino al ponte dell’ Evescat , darebbe indicazioni sull’entrata di una rete sotterranea. È nella collina situata all’est del ponte dell’ Evescat, tra Jabron ed il ponte del Bourguet, che Weyssen (l’autore dell’Ile des Veilleurs (Isola dei Guardiani) e l’inventore dello zodiaco gigante del Verdon) ha scoperto gallerie verso le localita’ Reissa, lo Rouissassou e la Treille.
La Treille riparerebbe il piu’ grande lago sotterraneo del mondo (le 10ha). Sotto “il portico”, al Rouissassou, ha situato una caverna profonda di 20m ed alta da 4 a 5m. Quest’acque provengono da fonti che passano probabilmente su campi magnetici. La dinamizzazione e’ realizzata quando le acque di fonte colano nelle regioni in cui il suolo e’ ricco in ferro, manganese, cobalto. Si trovano allora magnetizzate e diventano benefiche. Ha notato sul settore Treille/Reissa: Canis Sirius l’oreille, la truie (=la Treille) e sul Rouissassou: Coscia di Giove ed ASSE del MONDO (verso la punta nord del Rouissassou)
Jabron e’ in fondo a sinistra e non è visibile su questo pezzo di carta. “Il ponte dell’ Evescat, e’ situato prendendo la destra a partire da Jabron. “Rouissassou, e’ la sbarra rocciosa visibile della strada.